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LA MATURAZIONE CEREBRALE

Verso la fine degli anni ‘90, una serie di importanti ricerche ha gettato nuova luce su come matura il cervello dall’infanzia all’età adulta. Prima di questi studi, si riteneva che il cervello degli adolescenti fosse già un “prodotto finito”. La tecnica della Risonanza Magnetica (RM) ha reso possibile studiare meglio la maturazione cerebrale: evidenziando che anche durante l’adolescenza, si verifica un notevole sviluppo del cervello che continua fino alla prima età adulta.

Le quattro fasi dello sviluppo cerebrale

Lo sviluppo del cervello può essere diviso in quattro processi:

    Fig 1
  • PROLIFERAZIONE fase in cui si generano nuovi neuroni
  • SINAPTOGENESI  fase in cui avviene la formazione di nuove connessioni (sinapsi) tra neuroni
  • PRUNING o sfoltimento sinaptico è il processo in cui vengono eliminate dal cervello le connessioni meno importanti o poco utilizzate
  • MIELINIZZAZIONE processo con cui gli assoni delle vie neurali importanti vengono ricoperti da una guaina isolante, la mielina, che li rende più veloci e stabili.


Fig 2

Gli esseri umani raggiungono la massima densità cerebrale fra il terzo e il sesto mese di vita intrauterina, periodo in cui la proliferazione neurale prenatale raggiunge l’apice. Durante gli ultimi mesi di gestazione, il nostro cervello subisce una drastica riduzione cellulare dal momento che le cellule cerebrali non più necessarie vengono eliminate.

Ciò che gli studi hanno documentato è che esiste una seconda grande fase di sinaptogenesi: tra i 6 e i 12 anni si infittiscono i collegamenti tra i neuroni, formando ciascuno dozzine di sinapsi con altri neuroni e creando nuove vie per gli impulsi nervosi. Lo spessore della materia grigia è massimo quando le ragazze hanno circa 11 anni e i ragazzi 13 (Lenroot & Giedd, 2006).

Successivamente avviene un secondo importante sfoltimento delle connessioni, che si verifica nella preadolescenza e si protrae fin oltre i 20 anni. In questa fase non viene alterato il numero dei neuroni, ma il numero delle sinapsi. Inoltre, il cervello degli adolescenti va incontro ad un aumento della mielinizzazione (e, di conseguenza, della sostanza bianca) migliorando l’efficienza nella conduttività neurale.

Fig 3


Quindi durante l’adolescenza rimangono nel cervello meno connessioni ma più veloci. Le prime regioni del cervello che raggiungono la maturità sono localizzate  nella parte posteriore del cervello. Queste aree aiutano a interpretare, attraverso i nostri sensi, l’esperienza diretta con l'ambiente.

Fig 4L'ultima parte del cervello a cui lo sfoltimento sinaptico conferisce forma e dimensioni adulte, è la corteccia prefrontale, sede delle cosiddette "funzioni esecutive": pianificazione, definizione delle priorità, organizzazione dei pensieri, controllo degli impulsi, valutazione delle conseguenze delle proprie azioni. In altre parole, l’ultima parte del cervello a maturare è quella coinvolta nella capacità di prendere decisioni ponderate e responsabili.

Il pruning delle connessioni sinaptiche è guidato sia dal corredo genetico che dal principio “ciò che non si usa viene perso” (“use it or lose it”), ovvero la sopravvivenza delle sinapsi è determinata dal loro stesso utilizzo. Oggi si sa che durante il periodo dell’adolescenza le connessioni nel cervello che vengono utilizzate diventano sempre più efficienti, ma se esse non vengono esercitate a sufficienza, potrebbero non sopravvivere al processo di pruning sinaptico.

Bibliografia e Sitografia

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Corteccia prefrontale: comprende le aree che occupano la parte più anteriore del cervello. Ad essa sono attribuite le funzioni intellettive superiori. Esistono varie ragioni per attribuire alla corteccia prefrontale tali funzioni: nell’uomo questa regione è molto più sviluppata rispetto alle altre aree corticali, è estremamente ricca di connessioni che la collegano a tutti gli altri sistemi del cervello; è una delle strutture evolutivamente più recenti e tra quelle che maturano più lentamente nel corso della vita (15-25 anni).
La corteccia prefrontale è particolarmente importante perché svolge la funzione di direttore d’orchestra del cervello, controllando il funzionamento di tutte le altre aree. Essa presiede anche al "controllo esecutivo", ossia la coordinazione dei circuiti neurali necessari a pianificare ed attuare un comportamento mirato ad un determinato scopo, che coinvolge l’intero sistema cerebrale e permette il pieno sviluppo dell’individuo. Essa gestisce inoltre le situazioni ambigue, ed è persino in grado di modificare l’umore.
Come si trascorre il proprio tempo può essere un fattore discriminante di come si organizza il cervello. La ricerca mostra, ad esempio, che esercitarsi con costanza al pianoforte aumenta velocemente l’ampiezza delle aree della corteccia cerebrale coinvolte nel controllo del movimento delle mani.
Il modo in cui si trascorre il proprio tempo può quindi determinare l’organizzazione del cervello, in particolare per i giovani questo importante fattore determinerà se il cervello sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale di maturazione.
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