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MDMA (ecstasy, cristallo, cala, pasta)

Fig 1L’MDMA (3,4-metilendiossimetanfetamina) è una sostanza sintetica o semisintetica, a seconda se ottenuta per sintesi chimica o ossidazione dell'efedrina (naturalmente contenuta nelle piante del genere Ephedra). L'MDMA è contenuta nelle pastiglie di ecstasy, di cui è il principio attivo, ma viene anche assunta in cristalli fortemente amari o disciolta in acqua. L’MDMA induce un quadro comportamentale davvero singolare e, dal punto di vista farmacologico, non rientra in nessun’altra categoria di farmaci. Il termine “entactogeno” che la descrive e che significa “in grado di aumentare le capacità introspettive e di contatto con il mondo esterno”, è stato sostanzialmente coniato apposta.

Fig 2La maggior parte degli effetti dell’MDMA si possono probabilmente spiegare attraverso la capacità di questa sostanza di aumentare i livelli sinaptici di alcuni neurotrasmettitori: la dopamina, la noradrenalina e la serotonina. Come l’amfetamina, l’MDMA libera attivamente le monoammine nelle sinapsi e, rispetto alla cocaina, la quantità rilasciata è molto più elevata. Diversamente dall’amfetamina, che è molto efficace nell’incrementare i livelli di dopamina e di noradrenalina, l’ecstasy si comporta in maniera opposta, provocando il rilascio di grandi quantità di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto anche nell'azione di altre droghe ad azione psichedelica (come l'LSD e la psilocibina). Fig 3Si tratta infatti di una sostanza a prevalente azione agonista sui siti serotonergici. Gli effetti comportamentali che essa elicita correlano molto bene con il suo profilo biochimico: il grande aumento della temperatura corporea e la riduzione dell’aggressività sono effetti tipici delle sostanze che sono in grado di provocare un aumento dei livelli di serotonina nelle sinapsi.

Anche i farmaci antidepressivi appartenenti alla categoria degli “inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina” (SSRI) sono in grado di innalzare i livelli di serotonina nelle sinapsi, ma attraverso meccanismi diversi e con effetti più limitati: essi infatti prevengono la ricaptazione della serotonina ma, differentemente dall’MDMA, non ne stimolano la produzione nel citoplasma neuronale promuovendone un rilascio attivo a livello sinaptico.

L’MDMA mostra inoltre una spiccata affinità per i siti muscarinici, adrenergici e istaminici. Causa, comunque, anche il rilascio di dopamina; meccanismo questo ritenuto centrale ai fini della accertata neurotossicità della sostanza.


Video: Gli effetti dell'ecstasy sul cervello

Bibliografia e Sitografia

  • http://www.dronet.org/sostanze/sos.php?codice=7&titolo=Ecstasy
  • http://www.drugabuse.gov/publications/drugfacts/mdma-ecstasy
  • Kuhn C., Swartzwelder S., Wilson W. (2008) Buzzed: The Straight Facts about the Most Used and Abused Drugs from Alcohol to Ecstasy.
  • Cronquist Arthur. (1981). An Integrated System of Classification of Flowering Plants.
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