Neuroscienze

e Dipendenze

dronetplus.eu
 
 

Link

ASTINENZA

Le moderne tecniche di neuroimmagine hanno dimostrato che il consumo, anche occasionale, di droghe e alcol può causare alterazioni macro e microstrutturali, funzionali e metaboliche nel tessuto cerebrale. è quindi fondamentale conoscere la permanenza e la tipologia delle alterazioni cerebrali e i tempi di recupero della normale funzionalità cerebrale dopo la cessazione dell’assunzione delle diverse sostanze stupefacenti. Infatti, dopo l’assunzione di droghe e alcol, quanto tempo è necessario affinché le funzionalità cerebrali non siano più alterate? A questa domanda hanno cercato di rispondere diversi ricercatori, utilizzando diverse metodiche di neuroimmagine. Importanti evidenze scientifiche dimostrano che droghe e alcol modificano le capacità cognitiva per un’influenza diretta sui meccanismi di funzionamento cerebrale che permangono nel tempo, anche dopo periodi di non assunzione e, nei casi più gravi, possono addirittura rimanere permanenti. 

La reversibilità delle alterazioni cerebrali è possibile con la cessazione del consumo, grazie al ruolo della plasticità cerebrale per il recupero cognitivo lontano dall’effetto delle droghe e alcol, ma tutto ciò richiede tempo. Una vera campagna di prevenzione dalle ricadute deve prevedere quindi, un’attenzione particolare ai reali tempi di permanenza degli effetti e del recupero cerebrale individuali e stretti regimi di astinenza. Infatti, nonostante il processo di disintossicazione appaia facile da raggiungere, la quasi totalità dei soggetti ricade nell’uso di sostanze stupefacenti in un periodo variabile da pochi giorni a qualche anno. Una sostanza stupefacente lascia sempre un’impronta neuro cognitiva e mnestica sul Sistema Nervoso dell’uomo. Perciò, non si può fare a meno, all’interno di un approccio bio-psico-sociale, di considerare gli effetti delle droghe sul cervello anche a distanza di giorni o mesi dall’assunzione.

Fig 1

Figura 1. Nell’immagine in basso vengono indicate in giallo le zone della corteccia orbitofrontale e del giro cingolato anteriore che mostrano una diminuzione della densita’ di material grigia cerebrale (atrofia) in persone con storia di abuso di cocaina attualmenti astinenti, confrontati con un gruppo di controllo non assuntori (JA. Matochik, 2003).

Fig 2

Figura 2. Ricostruzioni tridimensionali dell’emisfero destro e sinistro mesialmente. Le zone in arancione mostrano le aree attive della corteccia cingolata anteriore (ACC) e  in soggetti astinenti rispetto ad un gruppo di controllo. Il grafico sulla destra mostra i diversi livelli di attivazione della ACC tra i soggetti di controllo (barra in rosso), soggetti da poco astinenti (barra in blu) e soggetti da lungo tempo astinenti (barra in verde).  Il cervello dei soggetti astinenti mostra un diverso pattern funzionale rispetto ai non assuntori, in particolare una maggiore attivazione delle regioni coinvolte nel monitoraggio del comportamento inibitorio (aree prefrontali) (C.G. Connolly et al, 2012).

Bibliografia

  • John A. Matochik Edythe D. London, Dana A. Eldreth, Jean-Lud Cadet, Karen I. Bolla Frontal cortical tissue composition in abstinent cocaine abusers: a magnetic resonance imaging study. NeuroImage 19 (2003) 1095–1102
  • C.G. Connolly John J. Foxe, Jay Nierenberg, Marina Shpaner, Hugh Garavan The neurobiology of cognitive control in successful cocaine abstinence Drug and Alcohol Dependence 121 (2012) 45– 53
© 2012- 2016
Si ringrazia
logo eihp