LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La neuropsicologia si avvale di un preciso metodo di valutazione: l’esame neuropsicologico. Esso viene definito come un processo complesso e articolato, mirato alla delucidazione e misurazione del funzionamento cognitivo di un individuo in seguito ad un danno cerebrale, attraverso la progressiva raccolta, interpretazione e sintesi delle informazioni sullo stato cognitivo.
L’esame neuropsicologico fornisce importanti informazioni sul comportamento, le capacità cognitive, la personalità, le abilità apprese e il potenziale riabilitativo delle persone che hanno subito una lesione cerebrale. Le finalità della valutazione neuropsicologica sono molteplici (Mondini et al., 2009): definire lo stato cognitivo della persona e specificare le caratteristiche delle funzioni cognitive compromesse e/o risparmiate, identificare le relazioni tra le misure neuropsicologiche e le difficoltà nella vita quotidiana, fornire informazioni per riuscire a mettere a punto un protocollo di intervento riabilitativo, contribuire alle diagnosi medica o alla diagnosi differenziale tra patologie diverse, e fornire e certificare informazioni sullo stato cognitivo di una persona con valore a fini peritali.
La metodologia della valutazione neuropsicologica richiede l’utilizzo di tecniche specializzate nella relazione comportamento-cervello, e psicologi professionalmente preparati al loro utilizzo ed interpretazione. Infatti, una conoscenza basilare delle associazioni anatomo-funzionali (lesione area X = probabile deficit Y) fornisce le coordinate di riferimento per l’impostazione della valutazione (Mondini et al., 2003).
La valutazione neuropsicologica si realizza attraverso le quattro fasi descritte sinteticamente nella tabella seguente.
Tabella n. 1 – Fasi della valutazione neuropsicologica standard.