ASL (Arterial Spin Labeling)
Rispetto alle comuni tecniche nucleari, la ASL (arterial spin labeling) permette di studiare in modo assolutamente non invasivo le variazioni di flusso sanguigno. Questa tecnica di RM, risulta facilmente applicabile in studi di neuroscienze, con la possibilità di molteplici acquisizioni senza rischi per il soggetto. La tecnica consiste nel marcare magneticamente l'afflusso prossimale di sangue affluente ad una determinata area di tessuto, si ha cioè una misura di perfusione.
Le mappe di arterial spin labeling (zone colorate), vengono sovrapposte ad un’immagine morfologica ad alta risoluzione del cervello, e permettono di visualizzare la distribuzione regionale di flusso sanguigno cerebrale, senza somministrazione di mezzi di contrasto esogeni. La metodica quindi, è simile alle immagini PET ma assolutamente non invasiva.
Esecuzione dell'esame
Attualmente le sequenze ASL possono essere implementate ed utilizzate nei protocolli standard di acquisizione MR. La tecnica ASL offre un metodo unico e non invasivo per investigare le dinamiche del flusso sanguigno cerebrale nell’uomo. Il paziente all’interno dello scanner non deve svolgere alcun compito e non viene somministrato alcun mezzo di contrasto. La sequenza ASL viene acquisita come una sequenza standard di RM, l’elaborazione e l’analisi del segnale avviene tramite software dedicati in una fase successiva di elaborazione.
Campi di applicazione
In letteratura è possibile trovare moltissimi studi che hanno applicato con successo la tecnica ASL per progetti volti ad indagare il flusso sanguigno cerebrale in soggetti sani di controllo (Federspiel A et al. 2006; Jann K et al. 2010), in pazienti con schizofrenia (Horn H et al. 2009; Homan P et al. 2011; Walther S et al. 2011), in pazienti affetti da epilessia (Hauf M et al. 2009; Pendse N et al. 2010), stroke (Lovblad KO et al. 2008; Altrichter S, Z Kulcsar, et al. 2009; Altrichter S, N Pendse, et al. 2009; Viallon M et al. 2010; Wissmeyer M et al. 2010) e in persone con dipendenza da sostanze stupefacenti (Wang Z et al. 2007).