PROGETTO VULCAN
Presentazione
Nonostante l'ampia diffusione presso la stampa generalista, il problema del consumo della Cannabis e delle sue conseguenze non è ancora stato affrontato con sufficiente profondità dalla ricerca scientifica. Tra le questioni più spinose, particolare rilievo rivestono l'identificazione e la determinazione dei livelli delle sostanze d'interesse presenti nel sangue e nei tessuti biologici. I cannabinoidi sono tra le sostanze d'abuso meno facilmente analizzabili con affidabilità, riportando una percentuale di falsi negativi superiore al 10%. Analisi errate hanno numerose, importanti conseguenze negative sia dal punto di vista personale, sia da quello sociale e legale. Le metodiche attualmente disponibili sono spesso ottimizzate per una sola matrice biologica, in genere le urine. Ma le esigenze di applicazione possono essere differenti; per evidenziare un consumo cronico ad esempio è sicuramente più utile la determinazione nei capelli. Inoltre a volte può essere problematico anche ottenere quantità sufficienti di campione. In questi casi l'analisi può risultare addirittura impossibile, se non si applica un metodo ad elevata sensibilità appositamente sviluppato per utilizzare piccole aliquote di matrice.
Obiettivi
Primo obiettivo del progetto è sviluppare ed applicare nuovi ed originali metodi analitici per determinare con alta affidabilità i livelli di cannabinoidi (Tetraidrocannabinolo, cannabinolo, cannabidiolo) e loro metaboliti in differenti tessuti biologici, come plasma, siero, urine, saliva e capelli. Lo scopo è quello di individuare correlazioni neuroendocrine che permettano di estrapolare le modificazioni fisiopatologiche che intervengono durante il consumo di cannabis e di individuare possibili differenze di "setup" neuroendocrino tra il consumo cronico e quello occasionale. Inoltre, si progetta di identificare possibili markers di predisposizione al consumo di sostanze e di cannabinoidi in particolare.
Queste conoscenze saranno di supporto per l'attivazione di possibili interventi mirati per la prevenzione della dipendenza e delle patologie correlate. Nel corso dello studio, che si presenta come un progetto di ricerca multidisciplinare, saranno da una parte sviluppate le procedure e le metodiche da applicare e dall'altra verranno effettuati studi sull'asse ipotalamo-ipofisisurrene. Questo dovrebbe permettere un maggior coordinamento nazionale con l'adozione di standard su tutto il territorio nazionale, permettendo di individuare soggetti particolarmente a rischio a cui offrire interventi mirati per la prevenzione della dipendenza o la riduzione dell'uso di cannabis.
Metodologia
I metodi analitici allo studio si avvarranno di tecniche strumentali all'avanguardia ma già ampiamente note per la loro sensibilità e selettività, come la cromatografia liquida con rivelazione a spettrometria di massa o con rivelazione spettrofluorimetrica. Questi metodi verranno convalidati secondo le linee guida internazionali allo scopo di certificarne l'affidabilità e favorirne in questo modo la più ampia applicabilità. Le metodiche analitiche sviluppate verranno poi utilizzate per supportare ricerche e studi di tipo comportamentale, neurochimico e di biologia molecolare finalizzati all'evidenziazione delle radici della vulnerabilità all'uso di cannabinoidi. Infatti metodiche ad alta selettività ed affidabilità, come la cromatografia liquida ad alta pressione con rivelazione elettrochimica o a spettrometria di massa, riducendo la variabilità dei dati e facilitando l'identificazione e l'eliminazione di eventuali fattori confondenti, permettono di determinare i livelli plasmatici di amine biogene e dei loro metaboliti e di studiare i correlati neuroendocrini della vulnerabilità all'uso di cannabis fino alla distinzione tra fattori epigenetici e fattori più propriamente ereditabili. In particolare il progetto si propone di studiare attentamente diversi parametri neurochimici.
Risultati
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