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PROGETTO GENERISK

Presentazione

Fig 1La vulnerabilità a sviluppare la tossicodipendenza è influenzata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Il nuovo modello che sta emergendo nel campo della genetica comportamentale suggerisce che lo studio non deve riguardare l'impatto sul comportamento di un singolo gene ma deve invece esaminare quali geni e ambienti determinano il comportamento umano. L'associazione può risultare infatti dalla concomitanza di più polimorfismi a rischio e/o essere mediata da fattori ambientali quali condizioni di trauma, abuso e negligenza emozionale, percezione delle cure parentali e dell'attaccamento genitore-bambino, esperienze avverse durante l'infanzia e l'adolescenza. Questi e altri fattori ambientali potrebbero favorire quelle alterazioni del sistema della gratificazione, del controllo degli impulsi decisionali e della elaborazione delle emozioni, costituendo il terreno ideale per l'instaurarsi delle dipendenze. Peraltro risulta che la cannabis sia in grado di indurre disturbi psicotici, che i consumatori assidui presentino un rischio tre volte superiore di sviluppare disturbi dello spettro schizofrenico e che lo sviluppo di un disturbo schizofrenico in seguito all'assunzione di derivati della cannabis sia correlato alla familiarità per i disturbi psicotici. Da ciò consegue che una predisposizione genetica rende sicuramente rilevante l'identificazione di soggetti a rischio per azioni preventive che stimolino l'acquisizione di comportamenti positivi e utili per la conservazione della salute.

Obiettivi

Fig 2Il progetto intende affrontare il problema con l'analisi dei polimorfismi che possono compromettere il funzionamento della via biochimica di utilizzazione delle sostanze in esame, degli aspetti psicologico-comportamentali e delle influenze interpersonali che sono ritenute rilevanti a favorire il contatto e/o il consolidarsi del consumo. I polimorfismi dei geni scelti per lo studio sono quelli coinvolti, secondo la letteratura, nel determinare il tono dei cannabinoidi endogeni e della dopamina che presenta complesse interazioni con il pathway degli endocannabinoidi.

Metodologia

Fig 3Lo studio vuole verificare l'associazione delle varianti genetiche con i tratti della personalità, i temperamenti a rischio ed eventuali sintomi psichiatrici. La concomitanza di più polimorfismi "a rischio" negli stessi soggetti sarà verificata per individuare la combinazione di alterazioni nella biochimica cerebrale che possano contribuire alla suscettibilità per i disturbi additivi e per le patologie comportamentali. Verrà inoltre valutata l'eventuale mediazione di fattori ambientali quali condizioni di trauma, abuso e negligenza emozionale, percezione delle cure parentali e dell'attaccamento genitore-bambino ed esperienze avverse durante l'infanzia e l'adolescenza. L'identificazione di fattori genetici e ambientali quali fattori di rischio relativi alla vulnerabilità ai cannabinoidi e a disordini psichiatrici correlati consentirà la realizzazione di iniziative di carattere preventivo più incisive e specifiche nella lotta all'abuso di sostanze.

Risultati

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