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PROGETTO D-TMS

Presentazione

Fig 1Recentemente, la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) si è affermata come opzione terapeutica non farmacologica e non invasiva in una vasta gamma di patologie cerebrali con possibile applicazione nel campo della tossicodipendenza. In particolare è stato riportato che la TMS riduca il craving per la cocaina in soggetti dipendenti. Questa osservazione incoraggia ulteriori investigazioni scientifiche volte ad identificare il substrato neurobiologico (area cerebrale, neurotrasmettitori), il protocollo ottimale di stimolazione (frequenza, durata, pattern di stimolazione) e soprattutto la persistenza degli effetti. Recenti teorie attribuiscono alla riduzione della trasmissione dopaminergica centrale un ruolo importante nelle alterazioni comportamentali legate all'abuso di sostanze ed ipotizzano che il "ripristino" di una trasmissione dopaminergica ottimale possa produrre dei benefici terapeutici.

Obiettivi

Fig 2Il presente progetto di ricerca si propone di applicare la TMS in soggetti cocainomani (diagnosticati secondo il DMS IV) e di valutare gli effetti (craving, cocaina intake) in acuto (immediatamente dopo il trattamento) e a vari tempi (3-6-12-24-36 mesi) dopo la prima sessione di trattamento. In parallelo verranno valutati i livelli di prolattina serica come "spia" della trasmissione dopaminergica centrale per poter valutare un possibile ruolo "causale" dello stato ipodopaminergico. In linea con precedenti osservazioni ci si aspetta una riduzione del craving per la cocaina e conseguentemente una riduzione dell'assunzione dello psicostimolante. Inoltre sforzi particolari verranno indirizzati allo sviluppo di un protocollo di stimolazione che consenta una persistenza degli effetti. E' infatti noto che l'area cerebrale di stimolazione ed i parametri utilizzati rivestono un'importanza cruciale nell'effetto e nella sua persistenza nel tempo.

Metodologia

Fig 3Il razionale del presente progetto si basa sull'ipotesi ipodopaminergica della tossicodipendenza per cui il cervello del paziente tossicodipendente sia "povero" di dopamina nelle aree limbiche, come evidenziato da numerosi dati sperimentali. Pertanto il ripristino di una normale funzione dopaminergica dovrebbe produrre una normalizzazione dei comportamenti di ricerca ed ottenimento del farmaco d'abuso. La TMS ha in teoria questa capacità. Lo stimolo, applicato (bilateralmente) alla corteccia prefrontale, dovrebbe favorire l'attività elettrica dei neuroni che a loro volta proiettano allo striato ventrale (nucleo accumbens). Il monitoraggio della prolattina serica consentirà anche una verifica laboratoristica di questa ipotesi ed una possibile correlazione statistica degli effetti clinici (craving etc.) con parametri laboratoristici. E' noto che la secrezione della prolattina sia mantenuta sotto controllo inibitorio da parte della dopamina. Pazienti in trattamento con farmaci neurolettici hanno infatti elevati livelli di prolattina serica. Viceversa, nel presente progetto ci si aspetta una riduzione dei livelli di prolattina in seguito al trattamento con TMS.

Risultati

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